L'Omeopatia, la più diffusa forse tra le medicine alternative, desta da sempre interesse e curiosità. Di seguito vengono riportate alcune delle domande, e relative risposte, più frequentemente poste da quanti si accostano, per la prima volta, alla medicina omeopatica.
È una serie di quesiti di interesse comune posti in occasione di conferenze, visite mediche, telefonate, email. Sono omesse le domande del tipo "come si cura questo" o "come posso usare quello" perché troppo specifiche (qualcosa del genere, con FaQ suddivise per argomento, può essere consultato qui).
I rimedi utilizzati a scopo terapeutico provengono dai tre regni della natura - animale, vegetale e minerale - e sono sottoposti ad un particolare processo di diluizione e scuotimento capace di eliminarne i possibili effetti dannosi per l'uomo, ed esaltarne, all'opposto, le virtù curative.
La loro somministrazione avviene sul criterio di maggiore somiglianza tra il quadro patologico da curare e i sintomi che le diverse sostanze hanno provocato nell'uomo, quando gli sono state somministrate a lungo o in dosi eccessive. L'utilizzo dei rimedi secondo questo criterio permette di stimolare le innate capacità di difesa dell'organismo umano, rendendolo nuovamente in grado di guarire autonomamente dalle malattie.
Il particolare processo - di diluizione e scuotimento - a cui sono sottoposte le sostanze della natura, le purifica da ogni possibile tossicità sull'uomo, rendendo l'omeopatia particolarmente sicura, oltreché efficace, anche in età e periodi della vita decisamente delicati, come la prima infanzia o l'epoca della gravidanza.
L'Omeopatia può essere utilizzata in ogni situazione morbosa in cui le capacità di difesa dell'organismo umano siano ancora totalmente o parzialmente efficaci e dunque suscitabili. Pertanto anche in malattie avanzate, e /o caratterizzate da importanti lesioni organiche, essa può spesso risultare ancora utile, in quanto capace di prevenire ulteriori aggravamenti delle condizioni cliniche.
E' consigliabile sottoporsi ad una visita tutte quelle volte in cui i disturbi hanno la tendenza a ritornare periodicamente o addirittura a persistere: in questi casi, infatti, l'organismo si trova in una condizione di permanente alterazione funzionale, che lo rende suscettibile alle malattie e, in presenza di queste, gli impedisce di pervenire alla guarigione.
I tempi di cura dell'Omeopatia sono quelli necessari a raggiungere la guarigione nel pieno rispetto della naturale fisiologia dell'organismo umano, ed è principalmente per questo motivo che, quando i rimedi sono somministrati correttamente, agli effetti terapeutici non si associano mai quei disturbi collaterali spesso caratteristici, invece, delle cure tradizionali.
I cosiddetti rimedi unitari, gli unici in grado di rispettare appieno la complessità psicofisica dell'organismo umano, non sono particolarmente dispendiosi; esistono, tuttavia, indirizzi terapeutici meno economici, che utilizzano miscele di rimedi unitari, o che li utilizzano contemporaneamente in un numero elevato: si tratta, però, di approcci ancora prevalentemente orientati al trattamento della sola malattia, e quindi non in grado di comprendere e trattare la disarmonia funzionale di tutto l'organismo, che è la causa predisponente della quasi totalità delle affezioni patologiche.
Purtroppo no. Si tratta di un'anomalia tutta italiana, giacché paesi limitrofi, e facenti parte dell'Unione Europea, riconoscono democraticamente forme parziali o totali di rimborso a quanti, e sempre in maggior numero, si curano con questo tipo di medicina, attualmente considerata alternativa a quella tradizionale, che utilizza rimedi di sintesi su criterio allopatico, ovvero contrastante i sintomi di un organismo, che però, nella maggior parte dei casi, cerca, sia pur inefficacemente, di pervenire spontaneamente alla guarigione.
E' quanto sostenuto dai principali oppositori della metodica, in base all'osservazione che le sostanze somministrate, in alcuni casi, sono molto diluite. In realtà, però, i molteplici successi terapeutici ottenuti in campo neonatale e veterinario, ovverosia su esseri viventi per nulla suggestionabili, sono la prova inconfutabile dell'efficacia dei rimedi, indipendentemente da qualsiasi tentativo di condizionare coloro che li utilizzano.
Esistono numerose osservazioni che dimostrano come sostanze pur diluite, ma farmacologicamente attive, siano ancora in grado di stimolare i processi organici; inoltre diverse prove sperimentali sono state in grado di evidenziare l'alterazione strutturale dell'acqua anche in soluzioni estremamente diluite. Manca da dimostrare, dunque, solo il meccanismo d'azione dei rimedi omeopatici, che la maggior parte degli studiosi è ormai concorde di poter far rientrare nell'ambito dei processi appartenenti al campo della fisica ultramolecolare.
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