Denti e Omeopatia
« L'Omeopatia per la cura del mal di denti »
Introduzione e sintomi
Di seguito elencheremo una serie di disturbi che si associano a mal di denti e dolore dentario in generale, una delle circostanze più comuni per le quali il medico omeopata viene spesso interpellato dai suoi pazienti.
E' ovvio, tuttavia, che se il medico omeopata non è anche un dentista, nei casi di persistenza o di progressivo peggioramento dei disturbi sarà comunque necessario rivolgersi allo specialista.
La carie è senza dubbio una delle cause più comuni di dolore dentario ed è secondaria alla solubilizzazione della sostanza organica dello smalto da parte di sostanze acide che si vengono a formare, nel cavo orale, in seguito al contatto con gli alimenti.
La pulpite è l'infiammazione della polpa dentaria, che produce spesso un dolore intenso, ma discontinuo, tipicamente aggravato di notte e per esposizione al freddo.
La periodontite, invece, è l'infiammazione dei tessuti di sostegno del dente, si associa ad un dolore più continuo e persistente, che tende a cronicizzarsi.
L'ascesso dentario origina spesso come conseguenza di una infiammazione complicata da infezione, della polpa dentaria o della radice del dente, e consegue alla formazione di materiale purulento in una cavità chiusa: il dolore in questi casi è pertanto più continuo, come maggiore anche è la tumefazione dei tessuti e la compartecipazione dei linfonodi circostanti, il tutto spesso aggravato dalla esposizione a fonti di calore.
Anche l'eruzione dentaria, nei bambini molto piccoli, si associa a disturbi più o meno intensi e diffusi, che vanno dalla semplice ipersalivazione, all'irritabilità, alla comparsa di disordini intestinali, tutti spesso complicati anche da rialzo termico.
L'esposizione al freddo intenso può essere anch'essa causa di dolore dentario, così come alcune forme di nevralgia, sovente conseguenti ad interventi odontoiatrici.
Omeopatia per la cura del mal di denti: rimedi omeopatici
Le forme di eruzione dentaria complicate da disturbi locali e/o generali, spesso beneficiano di un rimedio particolarmente utile in età pediatrica che è Chamomilla, tuttavia in costituzioni e temperamenti meno agitati e dispotici un rimedio sovente utile in questi casi è Magnesia Carbonica.
In tutte le circostanze in cui il dolore dentario è provocato da processi traumatici o da semplice infiammazione locale (pulpite/periodontite) il rimedio omeopatico sarò scelto in relazione alle modalità di aggravamento/miglioramento dei sintomi e, ovviamente, alle circostanze che hanno provocato i disturbi.
E così in tutte le forme di dolore di tipo nevralgico, conseguenti a estrazione dentaria, utili potranno essere Arnica se prevale la sensazione di contusione della parte, o Hypericum quando il dolore appare particolarmente intenso e conseguente, per l'appunto, ad una lesione diretta di rami nervosi. Arnica inoltre sarà utile, unitamente a Phosphorus, tutte quelle volte che un trauma locale o un processo infiammatorio provochino sanguinamento importante della parte colpita che, nel primo caso, sarà la conseguenza diretta dell'insulto locale, mentre nel secondo, per lo più, di una predisposizione costituzionale del soggetto interessato.
Belladonna è il rimedio di tutti quei casi di dolore associato a tumefazione della parte, sensazione locale di pulsazione e aggravamento dei sintomi per esposizione della parte al calore, quindi sarà utile nelle forme iniziali di ascesso dentario, seguito, in caso di aggravamento di questo, da Hepar sulfur quando il dolore si fa insopportabile, oppure da Mercurius solubilis quando vi si associa intensa salivazione, gusto metallico e alito fetido.
Aconitum sarà indicato nei casi di dolore dentario scatenato dall'esposizione al freddo, e Arsenicum, infine, in tutti quei casi in cui il dolore peggiora di notte, spesso tra l'1 e le 3, e si associa ad intensa agitazione, alternata a fasi di profonda prostrazione. Se Aconitum è ulteriormente aggravato dall'esposizione al freddo, Arsenicum migliora tipicamente con l'esposizione al calore della parte dolorante.
Infine ricordiamo che rimedi come Mercurius, Arsenicum e Chamomilla sono indicati, per le loro caratteristiche generali, in quei processi distruttivi dei tessuti che, a livello dei denti, sono rappresentati dalle carie, molto ricorrenti in alcuni soggetti particolarmente predisposti ad esse, così come anche ai processi suppurativi dei tessuti: in questi casi sarà quindi utile il ricorso ad una cura preliminare o di terreno, capace di modificare in meglio la reattività difensiva/ripartiva dell'intero organismo, e quindi la sua tendenza a processi patologici, che progressivamente diverranno così sempre meno aggressivi.
Omeopatia per la cura del mal di denti: approfondimenti
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